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Autore: Fedrighini Enrico.
Prezzo: € 13,00.
Anno: 2005.
Editore: Feltrinelli.
Collana: Paoline Editoriale Libri.
Forse non tutti ricordano il caso Moby Prince, ovvero la più grande sciagura della Marina civile italiana, datata 10 aprile 1991, quando trovarono la morte 140 persone in seguito ad una collisione fra, appunto, il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo.
A distanza di quasi 16 anni la dinamica dell'incidente non è ancora stata chiarita e, soprattutto, i responsabili non sono ancora stati individuati (o non li si è voluti individuare???).
All'epoca, su tv e giornali probabilmente pilotati a dovere dai potenti di turno, la causa di tutto ciò sembrava che fosse da addebitare ad una disattenzione dell'equipaggio del traghetto (probabilmente distratto dalla partita Juventus-Barcellona, che quella sera veniva trasmessa sugli schermi televisivi) e alla nebbia, che non avrebbe permesso al comandante Chessa e compagni di vedere per tempo che sulla loro rotta vi era l'Agip Abruzzo.
Peccato solamente che, come dichiarato da più testimoni, alle 22:30 (l'ora dell'impatto) vi fosse ottima visibilità e che la petroliera fosse, chissà perché, in un punto di fonda interdetto all'ancoraggio, quindi inspiegabilmente sulla rotta del Moby.
Ciò che più lascia basiti è il totale disinteresse dei soccorsi nei confronti del traghetto (cosa non avvenuta per l'Agip Abruzzo), lasciato volutamente bruciare con la scusa, avanzata in seguito, che sarebbe stato inutile qualsiasi tipo di aiuto in quanto nessuno a bordo sarebbe potuto sopravvivere per più di mezz'ora fra le fiamme che si erano sprigionate. Dalle indagini condotte a posteriori, però, si è scoperto che la morte per asfissia è arrivata dopo alcune ore per quasi tutte le persone presenti sull'imbarcazione, e che quindi si sarebbe potuto fare molto di più.
Non si è ancora scoperto, invece, come mai quella sera i radar della zona siano andati completamente in tilt e come mai le comunicazioni via radio risultassero così disturbate da non permettere di sentire il may day del Moby Prince. Strano, soprattutto, che nemmeno l'attrezzatissima e vicinissima base americana di Camp Darby disponga di tracciati radar utili ai fini delle indagini... Forse i nostri cari (???) alleati yankee hanno qualcosa da nascondere agli italiani? Certo è che la sera del 10 aprile 1991, quello di Livorno, più che un porto, sembrava una piazza d'armi. Navi che tornavano cariche di materiale bellico (come l'uranio impoverito, tutt'oggi presente a Camp Darby) dalla guerra del Golfo, imbarcazioni dirette verso la Somalia con a bordo armi e scorie nucleari (sulle quali, con ogni probabilità, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano scoperto qualcosa di importante), un elicottero militare (di cui non è mai stata scoperta l'identità) che ha sorvolato a lungo il luogo dell'impatto e poi si è dileguato, ecc.
Insomma, tanti sono gli indizi che ci lasciano pensare che qualcuno abbia considerato più importante un'illecita movimentazione di materiale bellico anziché la vita di 140 persone (fra cui anche bambini) e tanta è la preoccupazione verso autorità e politici che in tutti questi anni hanno preferito insabbiare il caso anziché rendere giustizia a troppi innocenti morti in circostanze per nulla chiare.
Il libro di Fedrighini, che a tratti assume le sembianze di un thriller mozzafiato, nasce da una capillare raccolta di verbali di udienze processuali, di inchieste amministrative, di relazioni tecnico-scientifiche, di atti d'indagine, di rapporti informativi e di altri documenti vari. Il risultato è una magnifica ricostruzione scritta in modo molto scorrevole e che non può non appassionare chiunque la legga.
Curioso ed appassionante anche l'ultimo capitolo in cui, raccontando il tutto in maniera romanzata, Fedrighini si cogeda dal lettore provando ad immaginare cosa può essere avvenuto quella maledetta sera nelle acque di Livorno. Un resoconto che sembra quasi veritiero (che non lo sia davvero?) ma che è anche molto angosciante, anche se, probabilmente, la cosa più angosciante di tutte è stato "uccidere" una seconda volta le vittime del 10 di aprile 1991, quando chi di dovere ha preferito che la cortina di nebbia che da anni avvolge il Moby Prince non si diradasse.
Insomma, un libro molto importante quello di Fedrighini poiché illumina dove da tempo le luci del diritto si sono spente a causa di un'illecita interruzione dello Stato.
Chissà che questo prezioso testo serva per far si che (come dicono i Gang nella canzone "Chi ha ucciso Ilaria Alpi?") "tempo verrà per dividere il grano, dai topi dividerlo e tenerlo lontano. Tempo sarà di svelare il mistero, dividere il falso, il falso dal vero".
by Giamma.
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