Pubblichiamo, qui di seguito, alcune interessanti riflessioni dell'amico Giuliano Giuliani.
Ieri sera Blob ha concluso la sua solita magistrale lezione storico-politica con una fotografia che riassume l'origine e il perdurare della tragica situazione del paese. La foto ritrae, ovviamente sorridenti, Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, maestro e allievo, concessionario di reti tv e di affari e affarista di grandissime capacità. Poco prima Blob aveva ripreso la notizia di un nuovo coinvolgimento di Mario Chiesa in affari poco puliti, e opportunamente richiamato le immagini del "mariuolo" che, con aria sfottente, non risponde alle domande di qualche giornalista serio. Era il 1992, due anni prima della discesa in campo dell'allievo. Per non voler guardare in faccia la realtà, a volte si sottovaluta che anche oggi, due fra i più osannati ministri del governo sono di matrice craxiana: il neo clericale Sacconi (vedi il testamento ideologico) e l'iperlavoratore Brunetta.
Se ci fosse bisogno ancora di qualcosa per convincersi che gli accordi elettorali (specie se si rischia di trovarsi insieme a qualche fantasma del passato) sono soltanto robaccia se non c'è a monte un disegno politico, questa trasmissione di Blob ne offrirebbe una quantità industriale.
Resto in ogni caso convinto che l'astensione è il male assoluto. Non si può e non si deve offrire al capo banda la possibilità di dire che la maggioranza degli italiani lo vota quando invece, a conti fatti, il voto lo dà alla sua coalizione non più di un quarto del corpo elettorale (se vota solo il 60% degli aventi diritto e circa un 10% delle schede risultano bianche o nulle vuol dire che esprimono il voto poco più del 50% dei cittadini; se il capo banda si appropria del 50% dei voti validi, in effetti lo ha votato il 25% degli italiani, cioè un quarto (scusate l'eccesso di aritmetica).
Allora credo che la migliore campagna elettorale che potremmo fare sarà quella di dire: vai a votare e vota contro il capo banda, cioè vota per chi vuoi ma al di qua della peggiore destra europea. Un voto contro, dunque? Certo, non lo si è fatto ancora abbastanza, i risultati si vedono, soprattutto i rischi enormi che si corrono e che molti sottovalutano. E l'unico modo per tenere ancora aperta la possibilità di mettersi davvero a parlare di politica, stilare un programma serio e sufficientemente dettagliato e organizzare intorno ad esso un partito e lo schieramento necessario.
Giuliano Giuliani
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