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BRI.
Titolo: Fantasmi.
Autore: Tiziano Terzani.
Prezzo: € 10,00.
Anno: 2009.
Editore: TEA.
Collana: Saggistica TEA.
Fantasmi non è un vero e proprio libro scritto da Tiziano Terzani, ma bensì una raccolta di suoi articoli pubblicati su quotidiani come “Il Corriere della Sera”, “La Repubblica” e il tedesco “Der Spiegel, con l’aggiunta di pezzi inediti che la moglie Angela ha voluto inserire nel volume al fine di rendere ancor più completa l’opera.
E’ così che un Terzani, inizialmente giovane giornalista, descrive con estrema passione le vicende che hanno sconvolto la Cambogia a partire dai primi anni ’70, quando le bombe USA, oltre a martoriare una popolazione povera e dedita in gran parte all’agricoltura, innescavano quello spirito antiamericano che avrebbe poi dato fosforo al movimento partigiano dei khmer rossi, che si batteva per una Cambogia comunista e libera dall’invasore occidentale, e che avrebbe conquistato il potere nel 1975.
L’autore, che in principio non nasconde le proprie simpatie per coloro che si pensava potessero rappresentare i liberatori della Cambogia occupata, viene presto disilluso quando, grazie alla propria opera di reporter in mezzo alla gente, raccoglie le terribili testimonianze di coloro che riuscirono a sfuggire alla dittatura di Pol Pot e ai letali killing fields, ovvero quelle sorti di campi di concentramento in cui venivano rinchiusi, costretti ai lavori forzati, torturati ed in gran parte uccisi, tutti coloro che erano stati in un qualche modo legati al precedente governo di Lon Nol (il famoso generale sostenuto dalla CIA), o che semplicemente erano sospettati di “attività sovversiva”.
Tra il ’75 e il ’79, una Cambogia chiusa agli stranieri mette in atto un olocausto che porterà alla silenziosa morte di circa due milioni di persone al fine di cancellare, materialmente e psicologicamente, ogni traccia di occidentalizzazione e di tutto ciò che aveva preceduto la “liberazione” del 17 aprile 1975.
All’epoca, purtroppo, erano ben poche le persone al di fuori della Cambogia a conoscenza di tali fatti ed è proprio in questo che Terzani riesce a fare la differenza svolgendo alla perfezione il mestiere di giornalista simbolo di un’informazione libera ed obiettiva. Grazie infatti alla dedizione al proprio lavoro ed alla costante sete di notizie e di verità, i suoi articoli anticipano i libri di storia raccontando, spesso in modo crudo, i tanti crimini commessi dai khmer rossi e dando così voce alla gente comune, a coloro che avevano subito le torture ed a quelli che avevano perso amici e parenti (i cui corpi, magari, erano stati dati in pasto ai coccodrilli oppure utilizzati come concime per gli alberi).
Gli articoli di Terzani arrivano fino ai primi anni ’90 e trattano, quindi, anche della Cambogia post dittatura di Pol Pot. Si passa infatti dall’invasione vietnamita, per arrivare fino alle prime elezioni del 1993 (che risulta difficile non considerare farsa) in seguito alle quali viene proclamato re la vecchia conoscenza Sihanouk (all’epoca rovesciato da Lon Nol con la collaborazione degli Stati Uniti) e vengono nominati primi ministri Hun Sen e Ranariddh.
Il ritratto che l’autore fornisce della Cambogia è quello di un paese costantemente martoriato dalla guerra o comunque dalle lotte intestine fra le varie fazioni politiche, causa, queste ultime, di quella costante instabilità che non permetterà mai allo stato asiatico di acquisire una propria identità e soprattutto quella tanto anelata pace a cui i cambogiani aspirano da decenni.
Esplicita, infine, la denuncia di Terzani all’omertà, di cui si sono macchiati le Nazioni Uniti e gli Stati Uniti in primis (contrari, questi ultimi, ad un’espansione vietnamita nel sud-est asiatico) nel momento in cui sarebbe stato doveroso istituire tribunali internazionali per processare i khmer rossi per crimini contro l’umanità anziché continuare a considerare ufficialmente questi ultimi come i legittimi rappresentanti del governo cambogiano anche dopo il loro rovesciamento da parte dei vietnamiti e di gruppi armati locali stanchi degli omicidi di massa con cui i comunisti di Pol Pot stavano decimando la popolazione.
“Fantasmi”, oltre a costituire un resoconto diretto e senza troppi giri di parole, risulta molto interessante perché, grazie al meraviglioso lavoro svolto sul campo da Terzani (con interessanti interviste anche a capi di stato come Sihanouk ed addirittura a Khieu Samphan, il “socio d’affari” di Pol Pot, nonché allora presidente della Kampuchea Democratica), si capiscono meglio gli interessi e gli intrighi politici nazionali ed internazionali che per decenni hanno straziato la Cambogia mietendo migliaia di vittime innocenti senza che venisse mai fatta giustizia, e consententendo quindi che spietati assassini, non solo potessero tornare a vivere liberamente nelle proprie città, ma che addirittura potessero presenziare a tavoli di trattative quando era il momento di mettere in piedi un (utopico) governo che potesse rappresentare tutte le componenti della popolazione cambogiana. Carnefici compresi!
By Giamma
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--> Per ulteriori approfondimenti consigliamo la visione del film di Roland Joffé "Urla del silenzio"
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