Da unita.it
Fonti parlamentari della maggioranza confermano che è saltata la norma sulle pensioni decisa nel corso del vertice di Arcore, che prevede la cancellazione ai fini del calcolo dell'anzianità del riscatto degli anni di laurea e del servizio militare. L'esclusione della possibilità di riscattare gli anni di studi universitari e la leva obligatoria, aveva generato ieri diverse reazioni legate alla presunta incostituzionalità del provvedimento.
La perdita del gettito di circa 1,5 miliardi (500 milioni nel 2013 e 1 miliardo nel 2014) derivante dalla non adozione della norma sulle pensioni, verrà compensata da un'aumento della lotta all'evasione fiscale, con provvedimenti già allo studio. E che dovrebbero prevedere un inasprimento delle norme ed un coinvolgimento dei Comuni.
«Le »unanimi determinazioni« dell'infelice vertice di Arcore, le scelte che avevano portato un Berlusconi senza senso del ridicolo a definire »più equa« la manovra di Ferragosto, si sono sciolte come neve al sole in meno di ventiquattro ore. La retromarcia sulle pensioni è l'ennesima conferma che siamo nelle mani di un Presidente del Consiglio e di una leadership leghista completamente allo sbando». Lo dice il responsabile economia del Pd Stefano Fassina. «L'esecutivo punta soltanto a sopravvivere- dice Fassina- e scarica sugli italiani il costo della sua incapacità di fare. La manovra già profondamente iniqua ed inadeguata peggiora di giorno in giorno sia sul piano dell'equità che su quello della credibilità. Oramai, gli unici atti che Pdl e Lega riescono a fare sono punitivi, come quelli verso i dipendenti pubblici e le cooperative, o di sabotaggio, come quello del Ministro Sacconi contro l'accordo del 28 Giugno». La proposta di «tappare con l'aumento dell'Iva i buchi di bilancio rimasti aperti è inaccettabile. La manovra diventerebbe ancora più iniqua e ancora più depressiva. Si deve intervenire sui grandi patrimoni immobiliari e così recuperare anche le risorse per evitare insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse a regioni, province e comuni».
«Quello che sta avvenendo sulla manovra sfiora la farsa ma rimane comunque scandaloso. C'è da gioire per la cancellazione di una norma ingiusta e incostituzionale come quella sulle pensioni ma ora ci troviamo di fronte a una manovra che non esiste». Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «Ieri sembrava che il vertice di Arcore, atteso come l'oracolo di Delfi - spiega Finocchiaro - dovesse sciogliere tutti i nodi nella maggioranza. Oggi la Lega si rende conto della stupidaggine fatta. Ma ora di che cosa discutiamo in Senato? Come faranno ora, di buco in buco, a far quadrare i conti? Quale altra sorpresa attende gli italiani? Per le 18 di oggi era stabilito il termine per la presentazione dei testi di maggioranza e governo. Se per quell'ora non arriveranno gli emendamenti annunciati, il PD non discuterà più della manovra in commissione». «Siamo di fronte a un esecutivo incapace. Dove sono finiti gli aedi degli accordi di Arcore? Ieri dal segretario del Pdl Alfano e dal premier sono venuti appelli alla responsabilità dell'opposizione. Avverto - conclude la presidente del gruppo del PD - che c'è un limite alla decenza. Visto che resistono norme come quella sul tfr e la tredicesima, chiedo di sapere quando hanno intenzione di rompere il patto che hanno evidentemente stretto con evasori e privilegiati».
«Se si rivelasse fondata la notizia della cancellazione della norma ingiusta sulle pensioni si tratterebbe di una vittoria dei lavoratori e nostra contro scelte assurde, umilianti ed inique, che stanno provocando una rivolta generalizzata nel Paese». Lo dice Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro. «È chiaro- aggiunge- che il governo è sprofondato nel caos, è un insieme acefalo di interessi particolari che ha un solo obiettivo: tutelare gli evasori e colpire il paese che lavora. Ancora una volta l'esecutivo si sta dimostrando un pericolo per il futuro degli italiani».
Commenti